Cosa vedere a Lucca, in Toscana? Questo piccolo capolavoro racchiuso da mura rinascimentali offre molto: scopriamo tutto quello che c’è da vedere!
La città di Lucca è unica nel suo genere. Accessibile da sei porte, è circondata da mura costruite tra il 1500 e i primi anni del ‘900, che conducono a un centro storico di origine medievale. Il suo aspetto è praticamente immutato e ad ogni angolo (e in ogni stradina) si respira la nostra storia.
Le strade, i monumenti e le chiese di Lucca hanno un comune filo conduttore: il processo dell’Unità d’Italia, al quale la città reagì conservando le radici del Gran Ducato di Toscana, ma con uno slancio della realizzazione di nuovi monumenti e nuove decorazioni per gli edifici esistenti.
Ma la città si Lucca non è solo storia: al suo interno si uniscono il nuovo e l’antico. Ospita manifestazioni come l’evento Lucca Comics and Gamese il festival musicale Lucca Summer Festival. Scopriamo quindi cosa vedere a Lucca!
Cosa vedere a Lucca?
Le architetture, le antiche chiese, le torri, i campanili e i palazzi rinascimentali formano l’immenso tesoro artistico del comune di Lucca. Monumenti dietro ai quali c’è non solo la storia di una città ma anche la storia di un Paese intero. Visitabile anche in giornata, il suo percorso unisce luoghi storicamente memorabili a documenti, immagini presenti nelle varie mostre, e vari eventi.
Le torri di Lucca
Tra le torri più celebri, ricordiamo la Torre dell’Orologio o Torre delle Ore (Via Fillungo, 20) e la Torre Guinigi (Via Sant’Andrea).
La prima, con i suoi 50 metri di estensione, è più alta tra le 130 presenti nella città; dalla cima è possibile ammirare il meccanismo a carica manuale dell’orologio, e una splendida veduta della città.
Secondo la leggenda, la nobildonna Lucida Mansi vendette l’anima al Diavolo per rimanere bella, giovane e immutata per 30 anni. Quando il Diavolo tornò a riscuotere, la donna provò a scappare percorrendo i gradini della torre, con lo scopo di fermare la campana che avrebbe sancito la fine del suo tempo. Non riuscì però nel suo intento e perse la sua anima: sarebbe stata vista precipitare nel laghetto dell’Orto Botanico (nelle notti di luna piena pare che appaia ancora oggi).
La seconda invece è ancora più particolare: l’avete mai vista una torre con degli alberi sul tetto? L’origine del giardinetto pensile con sette piante di leccio è incerta, ma è senza dubbio uno dei simboli della città.
L’Orto botanico
Anche se, per voi, lo spirito della nobildonna Lucida Mansi non rientra tra le attrazioni di maggior interesse, l’Orto Botanico merita comunque una visita. Nei suoi due ettari di estensione, il giardino ci propone tutti i tesori della flora e della biodiversità locale.
Le piazze, i monumenti e le chiese di Lucca
Tra le piazze principali, ricordiamo Piazza dell’Anfiteatro, nata sulle rovine dell’antico anfiteatro romano. Di forma ellittica chiusa, oggi sorge 3 metri più in alto rispetto ai tempi dei romani ed è accessibile a quattro porte.
Piazza San Michele, invece, ospite l’elegante Chiesa di San Michele in Foro (stile romanico-gotica), e Palazzo Pretorio. È conosciuta anche come piazza delle catene per via delle numerose colonne collegate tra loro da catene metalliche.
Ricordiamo Piazza Napoleone, al cui interno si trova il Palazzo Ducale (sede della Provincia di Lucca). È la piazza dove hanno luogo i concerti del Lucca Summer Festival.
E, infine, anche Piazza del Giglio, dove si trova l’omonimo Teatro.
Il Duomo di Lucca
In Piazza san Martino troviamo il Duomo (o Cattedrale di San Martino), la più antica basilica della Toscana. Anch’essa in stile romanico-gotico, fu fondata da San Frediano nel VI secolo: si trova ai limiti della città romana perchè ai tempi gli spazi centrali erano abitati – nella zona centrale, oggi, sorge invece la chiesa di San Michele.
A croce latina, con aula divisa in tre navate, al suo interno conserva l’Ultima Cena di Tintoretto (1592-94) e la Madonna in trono col Bambino e Santi (1479) di Domenico Ghirlandaio.
Merita una visita anche solo per il Volto Santo di Lucca, il celebre crocifisso in legno di noce. Custodito in un tempietto nella navata sinistra della Cattedrale, in passato era considerato il vero e proprio Palladio della città (una sorta di idolo, in grado di proteggerla). La leggenda, poi, è davvero interessante. Come narra il Vangelo, è stato scolpito da un certo Nicodemo – che però non era un vero e proprio talento nella scultura. La sera, dopo aver scolpito tutto il giorno, si addormentò senza aver finito e il mattino dopo gli angeli avevano completato l’opera. Poi, durante le persecuzioni, il crocifisso è stato nascosto e protetto di generazione in generazione.
Fu ritrovato dal Vescovo Gualfredo che lo affidò a una nave senza comandante affinchè riuscisse ad arrivare a terra con l’aiuto della Divina Provvidenza.
Nel frattempo, un angelo apparve al Vescovo Giovanni di Lucca, facendogli sapere che al Porto di Luni lo stava aspettando un’importante scultura del vero Cristo in croce.
Ponte del Diavolo
Lungo oltre 90 metri, sorge in realtà in provincia, nella località di Borgo a Mozzano, sul fiume Serchio. Pare sia stato realizzato su desiderio di Matilde Di Canossa e poi restaurato per volere di Castruccio Castracani. Nel corso dei secoli ha resistito a molte piene e modifiche strutturali ed oggi è percorribile solo a piedi.
Come mai questo nome così particolare? Dobbiamo ripercorrere la leggenda. Si narra, infatti, che, l’opera, sin dagli albori della sua costruzione, sia sempre stata problematica e di difficile realizzazione. Il capomastro, allora, in preda allo sconforto, fece un patto con il diavolo che gli promise di terminare l’opera in una sola notte. In cambio però volle l’anima del primo che avrebbe attraversato il ponte.
A ponte fatto, il giorno successivo, il capomastro (in preda ai rimorsi e consigliato da un prete) fece attraversare il ponte a…un maiale. Il Diavolo, beffato, non si fece mai più vedere.
Le statue da non perdere
Tra i simboli della città, anche la statua a Francesco Burlamacchi, in Piazza San Michele, il monumento al garibaldino-mazziniano Tito Strocchi, nel cimitero urbano, l’opera in bronzo dedicata a Vittorio Emanuele II, la statua dedicata a Giuseppe Garibaldi in piazza del Giglio, il busto dedicato a Giuseppe Mazzini e, in Piazza XX settembre, il Genio Alato del complesso ai Caduti delle patrie battaglie.